Ho navigato nel sito, mi sono riconosciuto nelle parole,
nelle immagini, per un istante mi sono sentito a casa, e allora ho deciso di
rispondere alla chiamata di controllo.
Ho avuto l'onore e la fortuna di conoscere uno dei reduci di El Alamein, eravamo
orgogliosi di quel presidente di sezione, eravamo orgogliosi del fatto che Ugo
Carusi avesse chiamato il suo primo figlio Alcide, il nome del suo amico
camerata che cambiando con lui il turno nella buca si era beccato la granata
inglese al suo posto, eravamo orgogliosi di quell'omino mite con le mani
piccole, stentavamo a credere che tra gli ultimi alcuni erano sgusciati fuori
dalle buche brandendo il pugnale contro i blindati, eravamo coscienti del fatto
che la sua testimonianza di "Eroe Qualunque" non sarebbe durata per sempre e
così io personalmente e altri ancora abbiamo tenuto chiuso nei nostri cuori il
ricordo di quelle mani piccole, di quella piccola statura, come se tutto quel
piccolo contenitore di carne e ossa non potesse contenere tutto quel coraggio e
quella dignità. Mai una parola di troppo sulle gesta di quei giorni, solo il
ricordo dei suoi compagni, di qualcuno dei vivi e dei molti morti, accarezzati
per nome e cognome, uno per uno. Ora il Cavaliere Ugo Carusi non è più tra noi,
la sezione di Terracina che con caparbia e tenace costanza Ludovico Bersani ha
tenuto viva per anni è ormai un ricordo trasferito altrove. E' finito un tempo,
quelle sabbie arcigne hanno lambito insieme ad Ugo anche le nostre coscienze di
uomini isolati, amareggiati dal quotidiano rifiuto delle nostre tradizioni. Ho
risposto alla chiamata di controllo , ho condiviso con i miei fratelli il
ricordo di quelle mani piccole, tanto piccole da essere dimenticate dai
politicanti e dallo stato distratto, girato a guardare altrove, quel corpo
piccolo che si ribellava alla storia e che diceva che l'onore delle armi
tributato ai superstiti era solo una piccola bugia, diceva di ricordare gli
sputi e le ingiurie subite attraverso le forche caudine inglesi, non i
complimenti cavallereschi, quelli se c'erano stati erano stati tributati ad
altri.
La luce rossa è accesa, bisogna serrare, manca poco, le prime funi di vincolo
iniziano a tendersi, appena a terra dovremo disperderci, abbiamo tutti le spalle
grandi, la vita stretta le gambe muscolose, ben nutriti e con i denti sani,
davanti a me, primo di porta c'è un omino piccolo. Grazie Ugo sei nel luogo che
il Signore riserva agli Eroi.
Grazie a voi per essere in rete
Giuseppe